ALESSANDRA BOVINO PHOTOGRAPHY

Alessandra nasce in Puglia tra il mar Adriatico e lo Ionio, dove da secoli approdano e ripartono storie di esodi, incontri e migrazioni forzate. Questo paesaggio liminale plasma fin dall’infanzia il suo sguardo errante. Viaggia da oltre 20 anni tra Europa ed Asia spinta dall’esigenza di approfondire la ricchezza delle diversità e la bellezza della contaminazione artistica e culturale. La sua fotografia non è semplice documentazione, ma un atto di condivisione e rispetto: si avvicina ai soggetti con lentezza, li conosce, ne assimila i gesti quotidiani e solo alla fine, quasi come un tributo, li ritrae.

Esperienza e Progetti

•Membro dello staff di “Insearch” (Pakistan), centro leader nella fotografia sociale, dove è impegnata con inchieste visive su comunità emarginate.
•Fotografa e videografa per “La congiunzione degli opposti”, opera multidisciplinare dell’artista Gianluigi Maria Masucci (Napoli, 2020) .
•Docente per “RiScatto” (Napoli, 2022), progetto dell’associazione “Miniera”, guidando giovani talenti a narrare periferie e identità dimenticate.
•Mostra “La terza via” (2023), prima tappa di una ricerca sui Romanì, esplorando la tensione tra tradizione e modernità.

Riconoscimenti

•Intervista pubblicata su “Kosmika.org” (2023), rivista tedesca che ha evidenziato il suo stile unico, a cavallo tra antropologia e poesia visiva.
•Opera selezionata per accompagnare i versi di Lucio Pacifico nel volume “Per l’artista è un dovere sperimentare” (2024, con il contributo di Ferdinando Tricarico), testimonianza del dialogo tra la sua fotografia e altre arti.
•Ospite radiofonica (iCat FM, Barcellona; Radio Shamal, Napoli), dove ha raccontato il suo rapporto viscerale con il viaggio e la fotografia, svelando come trasforma l’incontro con l’ignoto in narrazioni universali.

Ricerca in Corso

Oggi Alessandra segue l’esodo Romanì, un viaggio epico dalla terra di origine, l’India, fino in Europa, per documentare:
•Il rischio della perdita della conoscenza orale in termini linguistici, artistici, artigianali, ritualistici, culturali e sociali.
•Le sfide delle comunità nomadi, tra emarginazione e resilienza.
•La contaminazione culturale lungo le rotte migratorie storiche.
Affiancata da etnografi, linguisti e accademici, il progetto culminerà in un’esposizione e un archivio visivo che Napoli, città ponte tra culture, potrà custodire.

 

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📞 Telefono: +39 3516546429

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