ERMELINDA COBUZZI

Sono Laureata in Pedagogia , ho lavorato come educatrice in centri di affido diurno e ancora con ragazzi con autismo e disturbi mentali gravi. Ho lavorato con il linguaggio non verbale, attraverso la drammatizzazione corporea e la lettura creativa. Ho fatto il mimo e il teatro creativo itinerante sempre in progetti socio educativi nelle scuole e nelle periferie a rischio. Da circa tre anni insegno, (ancora precaria) nella scuola primaria , soprattutto nel sostegno. Ho scritto un libro: ”Punto e a capo”, Edito dal Lupo Editore. Mi sono occupata di fare prevenzione e informazione sulle dipendenze e sull’anoressia nervosa e il disturbo alimentare fobico ossessivo, attraverso un lavoro con le famiglie e la s

cuola.

“L altra verità” è un Comitato libero e autonomo che non si piega né si prostituisce a politica , stampa o pseudo scienza se non alla coscienza e alla necessità di fare luce su una pagina vergognosa della storia, nell’urgenza di verità e giustizia che chiediamo per i nostri familiari che non hanno meritato di essere trattati come spazzatura. L’ altra verità raccoglie le storie e le testimonianze di quelle famiglie che sono state violate e trascinate letteralmente all’ inferno da una tragedia annunciata, orchestrata da un governo incapace che ha eseguito con dei protocolli nefasti , vere e proprie condanne a morte che potevano essere evitate. La vigile attesa e la Tachipirina sono state la sentenza feroce che reclutava martiri verso l’intubazione spietata e che ha garantito un introito di novemila cinquecento euro ad intubato. I nostri cari sono stati accompagnati alla morte , senza appello e noi ci battiamo attraverso il Comitato, con azioni dirette all’informazione e alla denuncia oltre che la richiesta di un’indagine Parlamentare che provi quanto noi sosteniamo da anni e cioè che sono stati violati i diritti umani di cura e di salvaguardia della persona. I responsabili di questo olocausto devono pagare. Nei prossimi mesi continueremo ad organizzare eventi e ci opporremo alla creazione di monumenti alla memoria. La nostra non ha bisogno di contentini per tenerci buoni, rendendoci immobili fissati nel dolore passato. Distanza è una memoria vigile che ci spinge ad andare in avanti a creare consapevolezza, a fare informazione, ad aprire menti a motivare resilienza nel rispetto delle libertà individuali e del diritto alla salute e alla democrazia ( quella vera), che passi dalla denuncia e dalla cultura al rispetto della vita e del più debole.